Mi perdo a volte
Irene Casarino - Genova
Io scrivo a quella me che qualche volta mi sembra di perdere per strada. Di lasciarla chissàdove nel mio cammino, ogni tanto torna, mi raggiunge, poi va di nuovo per conto suo, per poi ricomparire a volte, curiosa di scoprire a che punto é il mio viaggio, sapere come me la sto passando.
A quella me che talvolta mi raccoglie quando inciampo e rovino sui ciottoli del mio sentiero. Quella me capace di essere anche forte, in grado di portarmi sulle spalle quando sono troppo stanca per camminare con le mie gambe. Quella difficile da scalfire, che risponde, grida, sbraita, ma allo stesso tempo sa prendere le cose con filosofia e sa quando stare in silenzio. Quella che non si fa pestare i piedi, che quando le si annoda la gola, riesce a buttare giú il veleno senza dare agli occhi la possibilità di scatenarsi. Quella che sa cosa le fa bene e riesce a scartare quello che per lei é male, che nonostante i graffi, ti regala lo stesso luminosi sorrisi e che non cade mai. Quella che non sa abbattersi, intristirsi, quella che se sbatte magari per sbaglio contro qualche sentimento negativo, non ha mai imparato a farsi abbracciare e riempire da esso, che sa guardare oltre, che dice “domani é un altro giorno” e ci crede per davvero. Quella me coraggiosa che non conosce la paura delle parole pronunciate, di quelle confidenze infime e cattive sussurrate nel buio. Quella che porta un po’ d’estate nel mio inverno, che sporadicamente scioglie la neve che accumulo e che rimane lí in attesa del sole. Quella che mi protegge, che dedica a me tutte le sue premure. Che sa risollevarsi trascinandomi con se, mostrandomi come si fa. Quella guida che porta sempre la bussola, che non può smarrire la via anche se il mare burrascoso cerca di deviarla e d’inabissarla, inghiottirla nel suo doloroso caos. Quella fiduciosa, incapace di smettere di sperare.
Ecco,
Lei é quella che qualche volta perdo.
Perdo l’unica che so, prima o poi tornerà.